Le Cave



Immergiti nella natura ragusana visitando le sei principali cave del territorio ibleo, ognuna con uno scenario e con dettagli che la contraddistinguono e la rendono unica nel suo genere. Qui in basso vengono proposte le sei cave ragusane principali e l'attrezzatura consigliata per affrontarle nel modo più adatto e piacevole.


Cava Santa Domenica

La cava Santa Domenica divide in due la parte bassa di Ragusa superiore. Sono ancora presenti i settecenteschi mulini ad acqua, le pirrere dalle quali si estraeva la pietra, ed i terrazzamenti, questi ultimi venivano utilizzati per la coltivazione di ortaggi, grazie all'acqua abbondante che vi scorreva. Nella parte terminale della vallata santa domenica sono inoltre presenti delle tombe di origine orientale. Dalla vallata santa domenica, si arriva poi direttamente a Ragusa Ibla. Qui il percorso inizierà con la chiesa di santa Maria dell'Itria. Questa chiesa non fu particolarmente colpita dal terremoto del 1963, ma venne comunque modificata e ampliata dallo stile barocco. Proseguendo si può arrivare alla chiesa di san giorgio, una delle massime espressioni a livello mondiale dell'architettura barocca. Fu riedificato al posto della chiesa di san Nicola che, fino al sedicesimo secolo, era stata di rito greco. 

Difficoltà: facile.

Percorso ad anello:ore di cammino 3, compreso soste - Sentiero tracciato.

Attrezzatura: abbigliamento consono ad una passeggiata in natura, zainetto, scarpe o scarponi ad uso sportivo, giacca, 1 lt. d'acqua.


Cava Gonfalone

Cava Gonfalone è un eccezionale sito di archeologia industriale, un labirinto che corre sotto la città, una enorme latomia scavata dall'uomo in cui si «racconta» la storia di Ragusa da una prospettiva inedita. Dalla cava, per oltre 200 anni, i «pirriaturi» hanno estratto i blocchi di pietra con cui è stata ricostruita Ragusa Ibla ed è stata data vita a Ragusa Superiore.

Di questo lungo processo di estrazione, oggi rimangono le immense latomie che da sotto l'ospedale Giambattista Odierna si estendono nel calcare sottostante Piazza Libertà. Le latomie sono raggiungibili da una stradina che si innesta in Via Risorgimento o dai Giardini dell'ospedale, attraverso un percorso pedonale che scende fino al fondovalle. Nella parte occidentale delle latomie sono ancora evidenti, nelle pareti e nelle volte, i segni lasciati dal piccone dei cavatori, mentre la parte orientale conserva sulle superfici più basse le tracce lasciate dalle seghe circolari utilizzate nell'ultima fase di sfruttamento delle miniere, chiuse intorno agli anni quaranta del XX secolo, con il sopravvento delle nuove tecniche estrattive a cielo aperto. La parte più profonda e buia delle latomie, oltre a un lago per la raccolta delle acque piovane presenta anche sei piloni di calcestruzzo costruiti dal Genio Civile quando è stato ampliato il soprastante ospedale.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, le latomie sono state utilizzate dagli abitanti del quartiere Cappuccini come rifugio antiaereo. Le latomie di Cava Gonfalone sono state utilizzate come location in un episodio della serie Il commissario Montalbano.


Difficoltà: facile

Durata: 3 ore

La temperatura all'interno è di circa 21°C, ottima per sfuggire alla calura estiva, ma è consigliabile, per via dell'escursione termica, un abbigliamento consono: scarpe idonee e giacca.


Cava dei Servi

Zona di particolare bellezza, grazie anche alla ricca vegetazione presente sui versanti e nel fondo valle. Si chiama Cava dei Servi perché si dice che in passato qua venissero i Servi di Dio.

Essa alterna pareti rocciose a strapiombo, a zone dall'andamento pianeggiante, a gole profonde invase dall'acqua del torrente.

Nella parte iniziale, la Cava dei Servi , diventata Parco forestale, si presenta ampia e di facile accesso.

Lungo la cava scorre il torrente Tellesimo, un affluente del Tellaro, che forma ad un certo punto del suo corso il Gorgo della campana, un laghetto a forma circolare di cui non si è ancora riusciti a misurare la profondità. Questo torrente è uno dei più singolari della zona iblea: nasce in contrada Bellocozzo all'interno proprio della Cava dei Servi e termina dopo circa 15 km confluendo nel fiume Tellaro, in territorio di Noto. Cava dei Servi fu abitata dall'uomo fin dalla preistoria. Su una collina chiamata Cozzo Croce si trovano, infatti, alcune necropoli attribuibili all'età del bronzo, con due monumenti funerari realizzati con lastroni infissi nel terreno e disposti circolarmente.

Difficoltà: Facile

La lunghezza del percorso è di circa 6 km, circa 3h comprese soste.

Questo percorso non presenta difficoltà tecniche, in quanto si viaggerà su sterrati e piste forestali.

Abbigliamento da adatto: Scarpe da trekking, giacca a vento, zaino, bastoni, un ricambio maglietta.


Cava Volpe

Cava Volpe si trova a nord della citta di Ragusa, raggiungibile dalla strada provinciale Ragusa-Chiaramonte Gulfi. Superato il km 7, si prende la stradina che porta alle contrade Femmina morta, Serra Galluzzo e San Filippo.

La valle fluviale è stata scavata dal torrente Volpe, affluente del fiume Irminio Negli anni 70 la Forestale ha operato un rimboschimento creando dei boschi di conifere, si trovano ancora alcuni esemplari di carrubi, olivastri e bagolari. Visitando la Cava ci si può imbattere nella volpe e il coniglio selvatico, ed alcuni uccelli tra cui la cornacchia, la poiana e la pernice.

All'interno del bosco forestale presente nella Cava Volpe, ci sono meraviglie di un tempo lontano che la mano dell'uomo ha cercato di modificare, ma dove ancora oggi restano immutati e magici le primitive abitazione degli Iblei. La passeggiata odierna passerà per gli ipogei presenti all'interno di questa cava, che per le loro caratteristiche rimangono uniche nel suo genere. Effettueremo un giro ad anello all'interno di questa rigogliosa cava, piena di odori e colori che solo la primavera può regalarci all'interno dei nostri canyon Ragusani. Questa cava rimane una delle più impervie dove la natura è riuscita a conserva e racchiudere la sua naturale bellezza.

Difficoltà: media.

Pranzo: a sacco.

Percorso ad anello:13Km, ore di cammino 6 - Sentieri, mulattiere, regie trazzere, strade forestali.

Attrezzatura necessaria: abbigliamento da trekking, zainetto, k-way, scarpe da trekking, giacca impermeabile, cappello, maglione, 1,5 lt. d'acqua



Cava Misericordia

Partendo da Ragusa, si percorre la Strada Provinciale N.10, in direzione Chiaramonte Gulfi, per circa 3,8 km, per poi proseguire voltando sulla destra per circa 2,4 km fino a raggiungere un ingresso con cancello dell'Azienda Foreste Demaniali. Entrati dall'ingresso pedonabile, si percorre la strada sterrata della forestale fino a raggiungere una breve scalinata, da cui parte un sentiero ricavato sul versante roccioso. Disceso il sentiero e arrivati fino al fondo valle si risale fino alla sorgente dell'Oro per poi proseguire lungo uno stretto sentiero a metà versante. Lungo questo percorso, sarà quindi possibile via via osservare le singolarità naturalistiche. La Cava della Misericordia fa parte del bacino idrografico del Fiume Irmino. Il sentiero porta in modo quasi obbligato alle spalle dell'antichissimo Romitorio, dedicato a Nostra Signora Santa Maria della Misericordia, costruito nel 1700 come monastero benedettino e attualmente affidato alla gestione del C.A.I. Poco sopra lo spiazzale del Romitorio vi è il sentiero che porta all'imbocco della grotta del gigante, un cunicolo che si allarga poi in una vera e propria grotta da cui è possibile scorgere una roccia che, per le sue caratteristiche morfologiche, somiglia al volto di un gigante dalla lunga barba. La grotta ha un andamento orizzontale dallo sviluppo di circa 80 metri e si trova in prossimità di un albero di bagolaro. Proseguendo si passa da cava Celone, che ospita uno dei più grandi cimiteri ipogeici della provincia, risalente al periodo bizantino, con ben tremila tombe. Proseguendo la passeggiata, sempre seguendo il sentiero battuto, si giunge a un punto panoramico, da cui sarà possibile osservare un ampio scorcio della vallata San Leonardo. Da questo punto, risalendo per le antiche scale della Filanda, per un certo tratto addossate ad antiche mura della città, si raggiunge infine Ragusa Ibla. 

Difficoltà: media, il percorso può risultare sconnesso e in pendenza in alcuni tratti.

Durata: 4-5 ore

Lunghezza: 6 km

Abbigliamento da portare: Scarpe da trekking, giacca a vento, zaino, bastoni, un ricambio maglietta.



Cava Celone

La Cava Celone è sita a Nord-Ovest di Ragusa, è lunga circa due chilometri e in contrada Scassale affluisce alla Cava San Leonardo. È attraversata per intero da un sentiero, in parte scavato nella roccia, che risulta un'antichissima via di comunicazione fra la città e questa parte dell'altopiano. Dallo slargo di fronte a Cava Celone, un breve viottolo porta alla "scalazza", via d'accesso alla Cava. Essa custodisce tombe a forno e a camera, catacombe del periodo paleocristiano e l'importante chiesetta rupestre di "Santu Liu". Testimonianza dell'attività contadina sono i terrazzamenti realizzati con muri a secco, per sostenere il terreno vegetale da coltivare e le relative canalizzazioni che sfruttavano, sapientemente, le pendenze naturali per irrigare i terrazzamenti stessi. Dei "bottini" di captazione convogliano le acque sorgive all'acquedotto. Abbigliamento: scarpe da trekking o comunque comode, guanti, cappello, pantaloni resistenti, giacca a vento. Acqua da bere e pranzo al sacco in quantità proporzionale alla durata dell'escursione. La partecipazione all'escursione prevede una quota di partecipazione, a titolo di rimborso spese Il percorso può essere ridotto nel tempo e adattato alle capacità degli escursionisti. 

Tempo di percorrenza trekking: 6-7 h (comprese le soste)

Difficoltà: intermedia, adatto a ragazzi e adulti con esperienze di trekking e con un minimo allenamento

Lunghezza: 12,5 km circa

Altitudine max: 408 m; Altitudine minima: 130 m; Dislivello: 278 m

Equipaggiamento: Indumenti adatti alla stagione: scarponcini, giubbotto o giacca a vento, cappello, uno zainetto con acqua, scarpe da trekking e abiti comodi, una torcia ed una macchina fotografica.



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